Se c’è una cosa che unisce trasversalmente intere generazioni di modiglianesi è lo Show di Natale, uno spettacolo fatto dai giovani per la città. Un evento che, per me che sono arrivato a Modigliana venticinque anni fa, è sempre esistito e fa parte del DNA di questo meraviglioso paesello. Non solo uno spettacolo, ma un punto di incontro, di socializzazione, uno di quei “melting pot” in cui si crea uno spirito di gruppo e di cooperazione che scolpisce l’anima stessa di una comunità. Ma anche un incredibile volano creativo che ha sempre dato ai giovani che ci hanno partecipato spunti e competenze che spesso si sono sedimentati e hanno condotto a esperienze successive di un certo successo. Per fare un piccolissimo esempio, tra i Musicanti di San Crispino che ieri sera hanno reso omaggio a questo “Show di Natale che ancora non c’è”, quasi tutti, se non proprio tutti, hanno calcato quel palcoscenico.
Anche io ho partecipato, seppur restando dietro alle quinte, allo Show. Una volta, mi ricordo, sono pure salito sul palco… per togliere uno sgabello utilizzato in una delle scenette comiche che intervallavano i brani musicali. Quindici secondi, a fari spenti. Eppure me lo ricordo ancora. Ma ancor di più ricordo le serate che precedono lo show, in cui il palazzetto veniva quasi “occupato”, e dove, di fronte ad una birra, si preparavano le spettacolari scenografie o si studiavano le scenette, le presentazioni dei cantanti, cercando ogni volta di trovare un’idea originale.
Quest’anno sappiamo tutti come è andata, per una di quelle pieghe burocratiche contro cui ci si scontra come un onda contro uno scoglio, e non si è potuto fare altro che rimandare…
In attesa quindi che il lavoro dei tanti ragazzi che quest’anno hanno progettato lo Show – il primo show che avrei dovuto fotografare come fotografo ufficiale – venga portato, forse in primavera, su un vero palcoscenico, ieri sera tutti i modiglianesi, dai più piccoli ai più grandi, si sono riversati per le strade del paese, creando uno di quei piccoli magici momenti che non si devono dimenticare.
E ho voluto andare a fotografare questa incredibile festa in cui i Musicanti hanno messo a disposizione i loro strumenti a tutti, in una “jam session” collettiva che ha per qualche ora fatto risuonare le vie di Modigliana. Bella, colorata, “caciarona”, con le trombe e i tamburi, ma anche con i coperchi suonati a mo’ di piatti, delle lattine di birra piene di semi, le vuvuzela reduci dai campionati del mondo del Sudafrica… il tutto in condizioni di luce quasi proibitive, con quella nebbia che rende quasi impossibile l’utilizzo del flash e tantissima gente, che per muoversi è stato un continuo slalom. E allora via, con il 35mm fisso, tirando su gli ISO, diaframma aperto a 2.0 e la messa a fuoco che scivola tra le ombre senza mai trovare un punto dove aggrapparsi, costringendoti a mettere a fuoco in manuale. E in post, per evitare la luce secca dei lampioni, via a tirare su le ombre, facendo emergere un rumore digitale che graffia. Sono saltate fuori immagini sporche e ruvide come le vibrazioni del bassotuba. Un risultato che fotograficamente è assolutamente imperfetto, ma che alla fine mi piace lo stesso.
Chiudo quindi augurando a tutti un buon Natale, e incrociando le dita perché si possa fare in modo che lo Show di Natale non finisca così. Vi lascio alla galleria di immagini… Buona visione!
Fantastiche le foto, meraviglioso il testo. Marco M.
Grazie mille Marco!